Il gruppo era composto da 10 volontari
Padre Filippo Morlacchi è venuto a MB a cena con Ettore. E’ sacerdote della diocesi di Roma ed ha il mandato di aprire una casa a Gerusalemme attraverso la quale favorire una presenza cristiana cattolica. Attualmente ha anche un incarico di assistente di alcuni conventi di suore tra i quali quello delle clarisse di Gerusalemme
Dalle Clarisse di Gerusalemme abbiamo raccolto le olive e sistemato le reti che si erano rotte.. Ci siamo intrattenuti con loro in parlatorio dove ci hanno detto di loro e si sono presentati quelli che ancora loro non avevano conosciuto .
Presso il convento di Deir Rafat, dove è venerata Santa Maria Patrona di Palestina, siamo andati a lavorare dalle suore di Betlemme della Beata Vergine Assunta di san Bruno per preparare la festa che ci sarebbe stata. Sono monache di clausura. La loro regola e il loro statuto è simile a quello dei certosini. Vivono e lavorano in cella, compreso i pasti (a parte la domenica). Nonostante questo sono una presenza eccezionale. Alla festa, alla quale abbiamo partecipato, c’erano oltre 2000 persone. Ci hanno detto che erano presenti anche ebrei dei kibbuz, mussulmani e cristiani ortodossi. Cordialissime e grate.
Ido e Gilberto sono stati invitati a cena, e sono andati, dalle suore Orsoline presso le quali hanno fatto lavori di copertura tetto e piccole manutenzioni per preparare per la festa che ci sarebbe stata
Tutti abbiamo lavorato a Mamilla per finire i lavori prima dell’arrivo dei primi ospiti delle guest house: pulizie, sgombero di materiali non utilizzati o da buttare in discarica, montaggio di mobili
Padre Alliata lo abbiamo incontrato al museo quando siamo andati un pomeriggio a fare le pulizie. Ci ha fatto fare una visita guidata da lui per due orette circa.
Una conoscenza di Maria Rosa è padre Camillo . Novantenne, ma molto vispo. Incontrato a Betlemme quando siamo andati alla Natività. E’ stata una bellissima testimonianza di fede.
Padre Giafranco ci ha celebrato la messa una mattina al Santo Sepolcro e domenica mattina ci ha fatto da guida a Gerusalemme. Poi si è fermato a pranzo con noi.
Dopo qualche giorno dall’arrivo ci siamo aiutati facendoci domande sul significato e sullo scopo del nostro essere in TS e qualche breve lettura, qualche riflessione/poesia di Ido hanno reso la convivenza una occasione utile per la nostra autocoscienza.
L’ultima sera è stata posta da Cecilia (una universitaria in stage che abbiamo accolto a cena) la domanda “che cosa vi portate a casa da questi giorni?” Quasi tutti abbiamo risposto dando un giudizio.
Alla fine di tutto non possiamo fare altro che ringraziare don Giussani e Carron che non hanno mai perso (e non perdono) occasione di richiamarci quanto sia importante e decisivo per un cammino di fede la coscienza di cosa sia e da che cosa sia costituita la nostra persona. Da che cosa trae la propria consistenza. Senza questo navighiamo in un vuoto da riempire con i nostri sentimenti e risentimenti. Ma Cristo prevale.
Gelmini II turno , autunno 2019 Filastrocca di Gilberto
Pur tra rotte assai diverse, niun di lor al fin si perse
E trovaron in aeroporto pronto un taxi da diporto
Che baracca e burattini tirò su tutti i Gelmini,
che alle 4 di mattina, scaricò a Maria Bambina.
Stiam parlando dei “bolognesi”, altra storia i “milanesi”
Da Orio al Serio dipartiti, in orario e tutti uniti
Che arrivati a Bengurian il pulmino troveran
Pronto con i suoi imprevisti per la gioia degli autisti.
E poi tutti ritrovati e al lor posto sistemati
Iniziaron le riunioni per conoscer facce e nomi
Da Riccardo coordinati e ai lavori dunque avviati.
Ma è tal Ettore in realtà che decide quel che si fa.
Un bel tipo un po’ “rospante” che ne sa ma tante tante,
così, che in fin ognun saprà cosa sia verginità……
assegnato a far qualcosa presto inizia nuova cosa
ed al fin si compirà, solo quel che Dio vorrà.
Or torniamo un passo indietro, per non perder rima e metro
Di compagni a dir qualcosa, senza perdere la prosa
E lasciar tutti contenti pur tra limiti e talenti.
Di Riccardo abbiam già detto ma in realtà il poveretto
Non volea già coordinare, ma eseguire e lavorare.
Abbiam visto d’altro canto, che da fare ha avuto tanto:
con vetusti e centenari smartfon e cellulari che
riottosi ad ogni tatto, procuraron a lui sol scazzo
e mettero in evidenza, qualche traccia di impazienza.
Walter Ronchi e Torri Ido, al buon Dio insieme affido
Chè sol Lui col Suo gran bene, può tener i due insieme;
ciò non dico per slealtà ma per lor diversità.
Walter magna e tutto scrocca, anche tra palline in bocca
Mentre parco e lento Ido fa un favore al casto cibo.
Tranne lì a Bethlemme che in silenzio e lemme lemme
Tutto il cibo tragugiò distanziando tutti un po’.
Tra gli incontri fra Camillo, richiamato ha il codicillo:
che con chiacchiere e sol bontà non vi è vera carità.
Uno! Cristo è il salvatore di ogni mente e di ogni cuore.
Sora morte ben accolta, lei davver in ciel ci porta.
Poi c’è Lucio il buon dottore, che facendo l’esattore
Scrocca sempre dei quattrini alla tasche dei Gelmini.
Efficiente e generoso non sa mai restar ozioso
E se c’è da lavorare su di lui tu puoi contare.
Tra gli amici di Romano, due si tengon per la mano
Lui Adolfo lei Ornella sono coppia molto bella.
Per lavoro e culto al tempio danno sempre buon esempio.
Lui inver un po’ strafà, ma ciò è sol per sua bontà.
Scatta sempre senza posa, la veloce Maria Rosa.
Pulizie pasti e corvé nulla avviene senza te!
Come Marta per ore e ore, lei fa tutto più del Signore.
Poi inver questo conviene ci fa stare tutti bene.
Ma giungiam, nota dolente, a chi mal assai si sente;
a Maurizio poveretto che ‘sto turno ha fatto a letto.
Ha accettato con pazienza febbri alte ed influenza
Che per dire malizioso affrontò tra pasti e riposo.
Ma ancor più con pia Teresa pronta ad ogni sua pretesa.
Lei così da brava moglie a lui tolse tutte le voglie…
Procurando guarigione al suo caro “cicciolone”.
Ecco! Una bella compagnia, non il “top” che ci sia
Ma che guarda tutti insieme Chi nel cuor gettò il suo seme
E a donare poca o tanta, la sua fede in Terra Santa.
Sempre grati a don Giussani che ci tiene tra le mani
A guidare da lassù chi vuol viver ben quaggiù.