1° viaggio di lavoro autunnale 2013

Pranzo al romitaggio

Il viaggio è partito il 16 ottobre con 7 volontari ed è tornato il giorno 30. Marta, Mirella, Giuseppe, Serafino, Gloria, Giuseppina e ido.

Testimonianze
Mirella:
Dal Vangelo secondo Luca cap. 21,5-19
“In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: “Verranno giorni nei quali…..”. Immediatamente, mentre partecipavo alla s.messa, mi sono ritrovata a Gerusalemme quando, assieme agli amici volontari del gruppo, ero sulla scalinata che portava al tempio e ascoltavo le parole che Ido ci diceva spiegandoci con perizia i fatti e gli avvenimenti lì accaduti. Il mio cuore stava scoppiando dalla forte emozione che provavo. Ero già stata in pellegrinaggio in Terrasanta, ma essere lì, in quel luogo, dove Gesù proclamava la sua “Parola” valida e vera anche per i cristiani di oggi, essere così in pochi, assaporando sulla pelle il calore di quelle pietre, l’aria cristallina che ci accarezzava, creava in me una emozione, una gioia che mai dimenticherò e che ho desiderio di trasmettere ai miei ed agli altri. Sono grata alla Marta che mi ha invitato a fare questa esperienza di lavoro in Terrasanta. I fine settimana trascorsi in tanti luoghi santi: Cafarnao, Betlemme, Nazareth, le persone nuove conosciute. I due giorni trascorsi all’eremo del monte degli ulivi a raccogliere le olive sono stati meravigliosi. Io ed un’altra volontaria ci siamo più volte rifugiate nella grotta dove Gesù si ritirava in preghiera; di fronte vedevamo l’imponenza delle mura di Gerusalemme, a sinistra la basilica della Dormizione. Cosa si può desiderare di più? Il pranzo all’aperto condiviso con tutti gli amici e con Teresa e padre Claudio, la s.messa al S.Sepolcro o al Calvario; per me è stato come vivere un sogno. Anche il lavoro a Maria Bambina e alla Custodia è stato piacevole; non ho mai sentito la fatica nonostante non sia più giovane, come se il tempo fosse tornato indietro.

La Marta ha raccontato un fatto accaduto una sera: “hanno suonato al portone di Maria Bambina e Gloria è andata a vedere. Vedendola non tornare sono andata a vedere che cosa accadeva ed ho visto una persona che chiedeva dei soldi per essere aiutata. L’amica che era andata ad aprire ha dato dei soldi, ma ha anche abbracciato questa persona bisognosa. Mi è venuto in mente quello che papa Francesco ci ha detto il giorno di Pentecoste: “quando fate l’elemosina guardate in faccia quel povero, lo toccate o avete paura di farlo?” Vedere la nostra amica abbracciare quel povero mi ha portato a ringraziare Dio per la Sua grandezza che è capace di cambiare il nostro cuore se solo noi lo lasciamo entrare.”

2° viaggio autunnale 2013

Raccolta olive al Getzemani

Il giorno 19 novembre è ritornato il secondo gruppo di lavoro dell’Associazione, partito il 5 novembre. Erano in 11: Alessandro, Beppe, Delmo, Emilio, Lauro, Maria, Paolo Ca. e Paolo Ce., Valter e Zizzo a cui si è aggiunto Giorgio, che si fermerà 3 mesi. Solo Paolo Ce. veniva in Terra Santa per la prima volta a lavorare con l’Associazione, per gli altri si trattava di un’esperienza già collaudata. Eppure per tutti la novità è stata nell’esperienza personale che si è arricchita ancora una volta nell’affronto di impegni semplici, ma non per questo meno stimolanti ed efficaci, come si può dedurre da queste testimonianze:
“Ieri sera ci siamo ritrovati per fare una chiacchierata e raccontarci che cosa stava succedendo a ciascuno: non voleva essere un incontro formale, ma per tutti è stata l’occasione per paragonare quello che stava vivendo con un giudizio comune, nel tentativo di sondare la propri esperienza fino in fondo.
Maria ha preso spunto dalla frase citata del card. Scola “ pieni di gratitudine i cristiani intendono restituire il dono che immeritatamente hanno ricevuto e che, pertanto, chiede di essere comunicato con la stessa gratuità” , esprimendo la sua riconoscenza per i doni ricevuti . La domanda ” tu chi dici che io sia?” la sente proprio rivolta a se stessa.
Valter: prende spunto dal racconto della Maddalena che si è alzata presto al mattino dopo il sabato per correre al Sepolcro, per una cosa importantissima: “ Maria ci testimonia il cuore che ciascuno di noi desidererebbe avere…… tanto l’io di ciascuno di noi è questa ricerca di un amore che regga davanti alle sfide del vivere.” e lo paragona alla tensione con cui ogni mattina alcuni si alzano quando è ancora buio per correre al Santo Sepolcro, per riuscire a partecipare alla messa nella tomba, chiedendosi che cosa ci muove a compiere questo sacrificio. Ne deduce che è un po’ della stessa passione di Maria Maddalena desiderosa di riabbracciare Gesù.
Emilio cita l’esempio del ragazzo che lavorava in banca timbrando tutto il giorno la posta: lavoro monotono che lo rende sempre triste; ma nel momento in cui si è innamorato anche quel lavoro ripetitivo e privo di interesse diventa bello. Questa è anche la nostra situazione come hanno sottolineato anche altri: dopo i primi giorni trascorsi a raccogliere le olive dalle clarisse, da lunedì fino a ieri ci si è spostati a San Salvatore per installare strutture metalliche per i libri; alcune di queste erano da spostare da dove erano state collocate alcuni mesi fa, per cui un frate, nel vedere togliere le scansie, dice ironicamente se fra tre mesi verranno riportate nello stesso posto di prima.
Molti hanno affermato che per noi non ci sono lavori utili e inutili, ma, se fatti per Cristo, tutto diventa utile e ci fa compiere un pezzo di strada. Abbiamo ricordato l’es. di Daniele, venuto in Terra Santa in primavera, che aveva deciso di pulire anche una piccola macchia di vernice in un punto appena visibile dell’armadio, perché fare le cose bene e renderle belle lo richiamava a Cristo.
Adelmo racconta che ogni volta che viene a lavorare in Terra Santa porta a casa una cosa indescrivibile che cambia la sua vita anche tornando a casa; fa l’esempio dell’andare a messa tutte le mattine: questa è la grazia di quello che ha incontrato che colpisce anche coloro che incontra a cui racconta quanto ha vissuto.
Paolo, qui per la prima volta, dice che è venuto senza alcuna aspettativa particolare e sta vivendo giorno per giorno quello che accade senza pretese, come vorrebbe vivere anche a casa: vivere questa attesa in posizione di ascolto”.
Il lavoro è il gesto centrale della giornata, nelle varie forme in cui si è espresso: alcuni hanno spostato e costruito scansie, Beppe ha verniciato infissi a Maria Bambina e sistemato inginocchiatoi a S.Salvatore, aiutato da Paolo, Delmo ha sistemato un bagno, Lauro una lavatrice, Maria ha dato il suo apporto oltre che svolgendo i lavori assieme a tutti gli altri, anche garantendo pranzi e cene. Ieri sono stati spostati piatti: se uno pensa “ che problema c’è? Ognuno quando mangia sposta piatti!” Beh non è proprio la stessa cosa perché quelli che sono stati trasferiti là erano qualche migliaio! Piatti decorati con immagine dei luoghi sacri, che verranno donati alle famiglie cristiane in occasione della benedizione delle case.
Gli ultimi giorni sono stati utilizzati a raccogliere di nuovo le olive, ma questa volta al Getsemani: esperienza molto bella quella di lavorare nella valle del Cedron di fronte al Giardino degli Ulivi e alla Chiesa del Getsemani. Padre Antonio preparava il pranzo e con lui si trascorreva piacevolmente quel momento della giornata.
Sono state inoltre consegnate a suor Piera della scuola Effetà Paolo VI° di Betlemme – scuola specializzata per la rieducazione di bambini con problemi di udito- 79 tute da ginnastica, magliette e calzoncini per un totale di 322 capi di vestiario, che il socio Alessandro ha procurato gratuitamente con un’intensa rete di rapporti personali.
Colpisce sempre la cordialità ed accoglienza che alcune persone dimostrano, e non è una semplice simpatia personale; così come non è certo dalla bravura di qualcuno che s’instaura la familiarità e l’unità fra i componenti del gruppo e anche con coloro che s’incontrano per la prima volta: è Uno presente, a cui si cerca di volgere lo sguardo, che fa accadere questo.
Come diceva Emilio: “ qui ci sono anche i segni concreti di dove Gesù, ma anche la Madonna, hanno vissuto, camminato, guardato.”

3° viaggio di lavoro autunnale 2013

Il terzo turno dell’autunno (l’ottavo del 2013) si è svolto dal 19 novembre al 3 dicembre al quale hanno partecipato 11 soci dei quali 4 per la prima volta.

Diversi sono stati i lavori che sono stati portati avanti:
A Gerusalemme
– Completamento dello svuotamento delle stanze che costituivano il vecchio archivio dei libri con smontaggio anche delle relative scansie. Lo spazio verrà adibito a lavanderia.
– Allungamento di una tettoia esterna con posizionamento di travi in ferro a sostegno della tettoia.
– Imbiancatura del corridoio nel convento di San Salvatore
– Sistemazione e imbiancatura del negozietto dei souvenir a San Salvatore
– Raccolta delle olive nell’orto del Getsemani sopra la grotta degli apostoli (una intera giornata) insieme ad altri 4 volontari.
– due giornate dalle Clarisse In questo tempo abbiamo tolto le finestre e infissi esistenti nelle camere della clausura, montaggio di quelle nuove; sgombero dei cortili; sistemazione del tetto con sostituzione delle tegole rotte; saldatura di ruote in alcuni carrelli porta vivande, sistemazione dei videocitofoni, ripresa e sistemazione della grata del parlatorio,
– L’unica donna che era con noi ha lavorato nell’ufficio di Ettore facendo trascrizione di dati e progetti.
– Il nostro fotografo Giuliano è stato sequestrato da Padre Alliata per continuare il lavoro di archiviazione monete ed altri reperti.

-Al Carmelo: è la prima volta che si va a lavorare dalle sorelle Carmelitane (di Clausura) in tre si sono fermati per individuare una perdita all’impianto idrico, con rifacimento della piantina riferita al medesimo impianto.
– In Galilea quattro persone sono tornate per due giorni a fare l’impermeabilizzazione ai tetti delle abitazioni delle suore di Cafarnao, altri lavori all’ospedale di Nazaret  e al Tabor. Sono stati alloggiati a Cafarnao presso il convento dove è iniziato un buon rapporto con Padre Arcadius (il nuovo guardiano).
Al ritorno sono passati a trovare Padre Jerome a Cana.  
– A Betlemme
– Scarico di un TIR contenente 24 letti completi (materassi e cassapanche contenitrici, 48 comodini, 24 comò) trasportati alla casa dei Francescani al 4° piano.
– A Betlemme abbiamo consegnato oltre 50 maglie sportive (donateci dalla Soc. Sportiva Riminese Libertas) a Padre Maroun per la Casa del Fanciullo di Betlemme.

Il gruppo si presentava composto da una discreta varietà di personalità tanto è vero che le volontarie che erano lì prima di noi poi con noi per 3 giorni, ci hanno battezzato armata brancaleone. In effetti i componenti andavano dal professore all’ingegnere, al fabbro, al muratore, al carrozziere, all’imbianchino, all’imprenditore fotografo, al bancario, al perito elettrotecnico e ciclistico, all’agente di viaggio, alla segretaria.  Non parliamo del temperamento e del carattere di ciascuno, eppure in questa grande diversità, la libertà messa in gioco costantemente dentro al riferimento naturale tra noi, cominciando dalla quotidiana partecipazione alla S Messa al S Sepolcro alle 6,30 del mattino, ha segnato la bellezza di una esperienza unica. Anche la presenza tra noi di quattro che partecipavano per la prima volta, la loro freschezza, curiosità, disponibilità, attenzione reciproca, aiuto, ha tolto di mezzo la scontatezza (sopratutto nei veterani) del già saputo, o del faccio tutto io.  Abbiamo potuto così fare l’esperienza che è stata  anche degli apostoli quando vivevano con Gesù mettendo in gioco l’attenzione degli occhi e l’apertura del cuore (come il titolo della mostra: con gli occhi degli apostoli).

La riprova è avvenuta al rientro a casa, come ha sottolineato in una e-mail Fabio “mi porto a casa un Amore così grande verso gli altri di cui uno non può essere capace da solo, ma solo se ha fatto la scelta di avere al suo fianco il Signore. L’esperienza fatta, dietro a problematiche riemerse tornando a casa, anche decisamente spiacevoli, mi ha permesso di non soccombere, ma di affrontarle con una serenità inaspettata.”  

In questo turno abbiamo riscoperto anche la provvidenza che ci ha sostenuto anche attraverso l’incontro con Don Corintin Bonaventura, un sacerdote del Congo (che vive in Russia) attualmente a Gerusalemme per studi Bibblici dai Domenicani, che è venuto a cena con noi ma sopratutto è venuto appositamente a celebrare la S Messa dentro al S. Sepolcro alle 5,30 del mattino. 

Pellegrinaggio a Loreto 7 aprile 2013

Verso il Santuario

Come già preannunciato il 7 aprile 2013 si è svolto il pellegrinaggio a Loreto per affidare alla Madonna la nostra associazione e le iniziative di quest’anno. Siamo partiti dal basso della Scala Santa percorrendola con la recita del santo Rosario, quindi alle 11 abbiamo partecipato alla S. Messa nella Basilica inferiore. Il momento conviviale del pranzo si è svolto presso la Casa d’Accoglienza di Loreto, dove successivamente si è tenuta l’assemblea per l’approvazione del bilancio, seguita dalla relazione sul lavoro svolto nel 2012 e sulle proposte per quest’anno. Hanno partecipato circa 80 fra soci ed amici; questi ultimi desiderosi di conoscere direttamente l’associazione ed eventualmente per aggregarsi e partecipare ai futuri viaggi.

1° viaggio di lavoro primaverile

Dal 24 aprile al 7 maggio si è svolto il primo viaggio di lavoro del 2013; vi hanno preso parte 9 volontari. Ormai ci si sta specializzando in libri ed in biblioteche; è stata infatti sistemata la biblioteca dello Studium Biblicum Franciscanum alla Flagellazione ed è continuato il lavoro alla biblioteca della Custodia, preparando anche libri da mandare a conventi e parrocchie. Con grande soddisfazione del padre Custode e di padre Stephane sono stati definitivamente finiti i lavori al Prodomo, si è proceduto alla ripulitura e alla sistemazione degli infissi, che risultavano piuttosto malandati. Si sono incontrati gli amici in momenti conviviali di stile romagnolo: il padre Custode, padre Jerome, padre Aliata, don Raul, padre Marcelo.
Nel convento delle Clarisse è stato ripulito il giardino e tolto pietre(molte) dal terreno per permettere di piantare alberi da frutta e colture necessarie al sostentamento delle suore.
Due sono stati i momenti più emozionanti: la s.messa che don Raul ha detto solo per il gruppo dentro il S.Sepolcro e la partecipazione alla cerimonia della “Invenzione della Croce” nella cappella di S.Elena. Quest’ultima è una cerimonia imponente, presieduta dal padre Custode, con grande partecipazione di frati e pellegrini che commemora la scoperta della Santa Croce ad opera di S.Elena.
Ecco alcune esperienze raccontate dagli amici appena ritornati:”E’ stato commovente scoprire il rapporto con Cristo andando a pulire una macchietta di vernice su un alto armadio, di cui certamente nessuno si sarebbe accorto: una macchietta che solo io e Gesù avremmo visto, ma questo è bastato per farmi sorgere il desiderio di pulirla.” “Vorrei che continuasse la bellezza incontrata anche dopo che si è tornati a casa e poter vivere con la stessa intensità anche la vita di tutti i giorni.” ” Ogni volta che torno in Terrasanta, mi accorgo che mai è uguale alle precedenti, è sempre un nuovo modo con cui Cristo mi si fa vicino.”

2° viaggio di lavoro. Dal 22/5 al 5/6/13

Il 22 maggio è partito il secondo turno del 2013: erano in 9, sette da Bologna e 2 da Milano, a cui si aggiungerà, dopo alcuni giorni, Alessandro. I primi giorni sono dedicati prevalentemente alla continuazione del trasloco dei libri della biblioteca della Flagellazione per il completamento del lavoro già iniziato dal gruppo precedente e per la successiva sistemazione dei locali della biblioteca. Il sabato a pranzo assieme ai frati della Flagellazione viene festeggiata l’anticipata conclusione dei lavori. In due sono andati a Betlemme per aiutare padre Stephane a impachettare libri, a Giogetto sono affidati dei lavori di rilevazione presso il museo della Flagellazione e Teresa, oltre a garantire la preparazione dei pasti, ha iniziato la collaborazione con Elisa, per la registrazione di documenti.
Sabato pomeriggio pellegrinaggio nei luoghi santi di Gerusalemme e domenica e Ain Karen e nel luogo denominato “S.Giovanni nel deserto”, dove, secondo la tradizione, si ritirava Giovanni Battista. Non è affatto un luogo desertico nel senso comune del termine, ma isolato e fra il verde e dove dalla roccia scaturisce un’acqua fresca, e forma anche una pozza in cui ci si immerge per rinnovare le promesse battesimali.
Per tre giorni tutto il gruppo si è spostato dalla clarisse: c’è chi ha legato le viti, chi ha raccolto pietre, chi ha bruciato erbacce e sterpaglie, guidati da Toni, un giovane di Betlemme che lavora per le suore, la cui moglie e i figli sono in Serbia.
A conclusione dei lavori dalle clarisse c’è stato l’incontro con madre Cristiana e alcune altre suore, due delle quali erano nuove.Come sempre si è trattato di uno scambio molto cordiale di presentazioni per una migliore conoscenza, per uno scambio d’impressioni e per i saluti. Madre Cristiana così ha concluso l’incontro: “Qui si ha la sensazione di non finire nulla di quello che si è iniziato a differenza di quanto si vive in Italia in cui si ha l’esperienza di una vita molto ordinata e totalmente pianificata. Qui praticamente salta l’antropocentrismo: ogni cosa è in evoluzione e in fondo questa rappresenta la parabola dell’umano che non finirà neanche dopo la morte. Qui si sperimenta il decentramento dell’uomo che si mette a servizio delle sue trasformazioni, totalmente a servizio di un Altro, mentre l’istinto sarebbe di sentirci noi artefici del nostro destino”.
Il venerdì si è tornati a lavorare presso la custodia e alcuni hanno avuto la grazia di trasportare una decina di casse di icone arrivate da Roma, che sono state estratte e posizionate in modo da poter essere visionate: ce n’erano alcune molto belle e, il giorno dopo, un esperto ha sentenziato la loro preziosità.
Il sabato mattina Paolo ha fatto da guida al Cenacolino dove fervono i lavori di sistemazione. Mentre nel week end c’è stata la visita ai luoghi santi della Galilea: a Cafarnao c’è stata l’accoglienza di padre Jerome e l’incontro con padre Loffreda, mentre a Nazaret le suore dell’ospedale hanno voluto che ci si fermasse a pranzo, grate per l’amicizia da tempo consolidata.
Martedì mattina in quattro sono andati a Betlemme per visitare Life Gate, realtà su cui è stato presentato un progetto assieme ad Avsi. Si tratta di un opera che ha per scopo il lavoro educativo con bambini e adulti con vari handicap e l’inserimento lavorativo con attività di lavanderia, sartoria, falegnameria, informatica, ceramica, ecc.
L’ultima sera a cena Teresa ha raccontato la sua esperienza che all’inizio si è rivelata faticosa, con difficoltà varie, ma poi, standoci, anche le difficoltà sono diventate occasione per un’esperienza ricca e molto positiva, che porta a dire: non vorrei più partire. Ettore ha paragonato questo all’episodio evangelico di Marta e Maria, richiamando a come don Carron l’ha commentato dicendo che il rimprovero di Gesù a Marta non era rivolto al fatto che Marta facesse cose insignificanti, ma che non gioiva della presenza di Gesù, facendo nascere in lei il lamento per il mancato aiuto da parte della sorella.
I tre nuovi: Giorgio, Giorgetto e Walter non hanno avuto difficoltà ad inserirsi e sentirsi un tutt’uno col resto del gruppo, stupiti dalla realtà che si viveva, pieni di curiosità e domande, che ha loro permesso di sentire una corrispondenza con i loro desideri.

3° viaggio di lavoro 2013 primaverile

Al lavoro

Il terzo viaggio di lavoro è stato dal 6 al 20 giugno e vi hanno preso parte 7 volontari. I primi giorni sono stati utilizzati per terminare il trasferimento e la sistemazione della biblioteca della Flagellazione. Per qualche giorno il lavoro è continuato alla biblioteca della Custodia. Per una settimana si sono trasferiti dalle Clarisse. Tra i vari lavori, gli amici ed esperti di Ravenna, hanno insegnato alle sorelle la cura del giardino. Poi sistemazione degli alberi con taglio rami secchi e rastrellamento delle erbacce del grande campo  e pulizia del giardino sotto una calura  che superava i 32°. La fatica è stata grande, ma ora sembra UN VERO PARADISO.
Il chiostro delle Clarisse grazie al lavoro fatto con grande esperienza dai Ravennati e dalle signore è irriconoscibile; Madre Cristiana è rimasta entusiasta.
Dopo decine di viaggi con il trattore e con l’aiuto di Tony si è provveduto alla distruzione (l’unico mezzo era il fuoco) di tutte le erbacce raccolte; tanto fumo, lingue di fuoco,con il  caldo,comunque tutto bene e si è riusciti a finire il lavoro.
Qualcuno è stato ospite dell’ambasciata Italiana per la partita Italia / Olanda  a rappresentare la Associazione. Due giorni sono stati dedicati alla visita di alcuni luoghi santi:battesimo di Giovanni, Tiberiade,Cafarnao, Nazaret e, al ritorno, ci siamo fermati a Ramalla in quanto invitati da Ettore all’apertura di un Ristorante Italiano nella città che è la capitale della Palestina.
Anche Maria Bambina (il luogo dove siamo alloggiati) ha avuto bisogno della nostra opera per il montaggio di alcuni mobili e per una buona pulizia dei servizi.

 

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